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VENEZIA : Il Vice Presidente del Consiglio Regionale del VENETO ,“Presentata una proposta di legge statale per abolire il numero chiuso che regola l’accesso ai corsi universitari di area sanitaria”

“È giunto il momento abrogare il numero chiuso che regola l’accesso alla carriera universitaria nelle discipline delle professioni sanitarie. Se la regola del numero chiuso poteva andar bene nel 1999, quando fu introdotta, a distanza di oltre vent’anni appare quanto meno opportuno fare il ‘tagliando’ a quella norma, tenuto conto di quanto è successo con la pandemia da Covid19 e dell’aumento del fabbisogno prestazionale in ambito sanitario”. Così il vicepresidente del Consiglio regionale del Veneto Nicola Finco (Lega-LV) che spiega: “A questo scopo, cioè per abolire il numero chiuso, ho presentato un Progetto di legge, da trasmettere per l’approvazione al Parlamento nazionale, rubricato “Disposizioni in materia di accesso ai corsi universitari di area sanitaria”. I presupposti sono chiari: vi è carenza di personale, quello esistente viene sovraccaricato di straordinari e non viene sostituito completamente dagli studenti che concludono il ciclo accademico, e inoltre si avverte sempre più il passaggio del personale stesso dal pubblico al privato. I numeri aiutano a comprendere ancora meglio il problema: nel 2022 – in base a quanto riportato da Anaao Assomed – la media dei medici che lasciava il posto di lavoro quotidianamente era di sette unità, a metà del 2023 sono diventati dieci; ogni anno, le giornate di ferie arretrate dei medici sono circa cinque milioni; secondo Fadoi, l’associazione dei medici internisti, il 52% dei medici in corsia e il 45% degli infermieri soffrono di sindrome da burnout, cioè l’esaurimento delle energie psico-fisiche associato da disturbi d’ansia e depressione”.

“Si tratta di numeri dinanzi ai quali è necessario reagire – conclude Finco – e riprogrammare la formazione dei futuri medici, infermieri e operatori sanitari garantendo una maggiore offerta di laureati e l’accesso al percorso accademico a chiunque vi abbia interesse, senza alcun limite, ciò a beneficio futuro delle professioni sanitarie e del sistema sanitario regionale e nazionale”.

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