Il Consiglio regionale del Veneto ha approvato oggi con 38 votoi a favore e 9 contrari il Documento di economia e finanza regionale 2025-27 di cui alla proposta di deliberazione amministrativa n. 78 e la relativa Nota di aggiornamento, ovvero la pda n. 87, provvedimenti di iniziativa della Giunta illustrati congiuntamente in chiusura della seduta di ieri dal Relatore, il presidente della Prima commissione Luciano Sandonà (Lega-LV), correlatore la vicepresidente della stessa Commissione Chiara Luisetto (Partito Democratico). Si tratta dei primi atti relativi alla prossima manovra finanziaria della Regione che comprende i progetti di legge d’iniziativa dell’esecutivo n.300 “Collegato alla legge di stabilità regionale 2025”, n. 301 “Legge di stabilità regionale 2025” e n.302 “Bilancio di previsione 2025-2027”. Alla ripresa dei lavori odierni è intervenuta la capogruppo de il Veneto che Vogliamo Elena Ostanel che ha rilevato come “Nel Nadref sono narrati grandi obiettivi di cui però resta poco rispetto ai progetti che vengono ‘messi a terra’: il Documento detta infatti la linea al bilancio economico della nostra Regione che però, a differenza delle altre, ha deciso di non incamerare per poi investire e redistribuire. Dei grandi obiettivi, alle volte condivisibili, non rimane niente, e questo con particolare riguardo alla condizione dei giovani e delle politiche abitative”. Di seguito, è intervenuto il consigliere del Partito Democratico Andrea Zanoni che ha ripreso il tema “Degli obiettivi, per la realizzazione dei quali non mettiamo il carburante necessario affinché giungano al traguardo prefissato, mentre allo stesso tempo vengono immesse risorse per le Olimpiadi, i cui benefici a favore dei cittadini sono quanto meno dubbi anche a fronte dei problemi ambientali che provocheranno, a discapito di altre attività come quella turistica”; tra gli altri temi sollevati dall’esponente dem, la condizione delle future generazioni, l’emergenza economica, l’emergenza sanitaria legata in particolare alla carenza di medici di medicina generale e dei posti nelle case di riposo, l’emergenza abitativa collegata alle Ater e ai quasi seimila appartamenti non fruibili, e l’emergenza ambientale connessa, a titolo esemplificativo, all’inquinamento dell’aria e al tema del consumo di suolo. Il consigliere del gruppo misto Stefano Valdegamberi ha ricordato che “Se il Veneto negli ultimi dieci anni avesse applicato le aliquote di Irpef e Irap previste in altre regioni contermini, avrebbe ricevuto circa 400 milioni di euro, somme che invece sono state lasciate nelle tasche delle imprese e dei cittadini”.
Successivamente, la capogruppo del Pd Vanessa Camani ha evidenziato che “La programmazione proposta dalla Giunta Zaia sembra avvenire in modo totalmente asincrono rispetto alla realtà” citando tra gli esempi la questione dell’autonomia, il quadro macroeconomico negativo, le difficoltà di performance delle imprese dinanzi all’attuale quadro congiunturale, la ‘fuga dei cervelli’, l’emergenza abitativa, i temi della disabilità e dell’autosufficienza – un settore, quest’ultimo, che grava “Sulle famiglie, che non sono più in grado di sostenere il costo dei servizi sanitari, sociali o socioassistenziali: in questi anni siamo sopravvissuti grazie al terzo settore e alla cooperazione sociale che hanno sopperito a ciò che il pubblico non è in grado di garantire” -, e della denatalità. Il consigliere del Pd Jonatan Montanariello, oltre ad approfondire gli argomenti già evidenziati dalla capogruppo Camani, ha sottolineato “I problemi legati alle crisi del commercio nelle città, nonché quelli della microcriminalità e dei sistemi di trasporto; nel Documento, inoltre, si parla di turismo, ma anche di politiche giovanili, sport e tempo libero, e tuttavia il tema delle Olimpiadi pare aver assorbito tutto, laddove buona parte delle palestre e dei palazzetti, ad esempio, versano in condizioni difficili, situazione che si somma ai costi che le famiglie devono sopportare per la pratica sportiva: il Veneto è una regione eccellente, ma solo per chi ha le risorse e non si deve confrontare con le difficoltà economiche”. La capogruppo del Movimento 5 Stelle Erika Baldin ha rilevato che “Il presidente Zaia, alla luce della prossima manovra di bilancio e dei titoli sui giornali, non potrà più dire che il Veneto è una regione tax free, stante il rialzo dell’Irap, soluzione che pare destinata ad avere conseguenze anche per gli equilibri interni della stessa maggioranza, ma soprattutto per il mondo delle imprese e per i conseguenti maggiori costi che avranno inevitabili riflessi ‘sulle tasche dei consumatori’; dal governo, inoltre, giungono notizie di tagli indiscriminati a settori come sanità, personale, enti locali, nel segno del peggiore centralismo romano, con il silenzio della Lega”. La vicepresidente dem della Quinta commissione consiliare Anna Maria Bigon ha posto l’accento sui temi sociosanitari, sul fenomeno dell’invecchiamento della popolazione e dell’aumento delle rette: “46913 persone hanno avuto un accesso alle case di riposo, 10000 sono in lista d’attesa, 3mila euro la retta media mensile e mancano all’appello alcune impegnative, per cui per molti risulta necessario integrare e quindi fruire dei servizi forniti dal privato e pagarsi l’intero costo: serve un investimento importante per aumentare i posti e per supportare le famiglie sempre più sole quando devono sostenere le rette in continuo aumento, e si rimane in attesa della riforma delle Ipab, nonché della soluzione dei problemi legati alla medicina territoriale, carente in molte zone del Veneto, e all’aumento dei casi di disagio giovanile”, temi che la vicepresidente del Consiglio Veneto Francesca Zottis (Pd) ha ripreso coniugandoli con “La necessità di proporre modelli urbani di cooperazione, sulla scorta di esperienze italiane ed europee alle quali basterebbe ispirarsi, stante anche il disegno contenuto in un Documento che cerca di descrivere un “paese delle meraviglie”, ma che in realtà dovrebbe semplicemente perseguire l’obiettivo di una regione in cui si vive secondo un principio di equità”, mentre il capogruppo di Europa Verde Renzo Masolo ha sottolineato “L’insufficienza e l’inconsistenza del Documento rispetto alla salvaguardia dell’ambiente dal quale dipendono tutti gli altri settori: l’ambiente non è un “tema”, bensì la premessa di qualunque attività: politica, amministrativa, sociale, economica, turistica, didattica, sanitaria, energetica. La realizzazione delle missioni riferite al Documento non può mancare dell’ambiente: senza l’ambiente mancherà il lavoro, ci saranno emergenze sanitarie ingestibili, verrà meno la produzione agricola, la scuola, i trasporti”; su questi temi è intervenuto anche il portavoce dell’opposizione Arturo Lorenzoni ha ricordato che “Stiamo vivendo una delle crisi industriali più pesanti del dopoguerra, eppure il Documento non porta un solo elemento di discontinuità rispetto agli anni precedenti: in Veneto il motore c’è, manca il volante”. Dopo la replica dell’assessore al Bilancio, nella dichiarazione di voto Chiara Luisetto (Pd) nel preannunciare il voto contrario del suo gruppo ha ribadito che “voteremo contro un documento che è insufficiente a rispondere concretamente alle necessità del territorio, alle fragilità del tessuto sociale segnato da povertà e diseguaglianze in crescite, incapace di dare risposte ai temi della sostenibilità, per non parlare delle preoccupazione per le nostre impese soprattutto le medie e piccole”. Lucas Pavanetto (FdI) preannunciando il voto favorevole del suo gruppo “Non mi pare di avere in mano un libro dei sogni, ma un documento realista, che potrà avere anche degli aggiustamenti, ma il cui impianto è solido. Non posso ritrovarmi nella visione pessimistica dell’opposizione” concetto questo ribadito anche da Giuseppe Pan (LV-LN) “C’è un altro Veneto rispetto a quello descritto dalle opposizioni, un Veneto che produce e lavora, un Veneto che per export e Pil è ai vertici europei. Io non vedo un Veneto in crisi profonda, certo vi sono delle difficoltà, ci sono dei problemi ma da questo passare alla descrizione delle opposizioni ne passa. E quanto riguarda l’aumento dell’Irap è vero che le tasse non sono facili da mettere, ma mi pare un sacrificio che possiamo sostenere dei sacrifici”. Infine le votazioni on il documento approvato con 38 voti a favore e 9 contrari.