La digitalizzazione e la globalizzazione tipiche dell’epoca in cui viviamo, che hanno amplificato il carattere transnazionale della minaccia criminale, e gli strumenti di prevenzione e contrasto offerti dalla cooperazione internazionale di polizia sono stati al centro della conferenza regionale che si è tenuta oggi a Venezia presso la Scuola Grande di San Giovanni Evangelista, voluta dal Vice Direttore Generale della Pubblica Sicurezza, Prefetto Vittorio Rizzi, e organizzata dalla Legione Carabinieri del Veneto, guidata dal Generale di Brigata Giuseppe Spina.
L’evento a cui hanno partecipato il Prefetto di Venezia Vittorio Zappalorto e il Questore Maurizio Masciopinto, ha visto gli interventi del Presidente della Corte d’Appello dott. Carlo Citterio, il Sostituto Procuratore di Eurojust Emanuele Marchisio, il Capo dell’Antiterrorismo di Europol Claudio Galzerano, e il Direttore del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia (SCIP) Generale di Brigata della Guardia di Finanza Giampiero Ianni.
La conferenza riprende gli appuntamenti organizzati in varie regioni italiane e interrotti a causa della pandemia, confrontandosi con uno scenario reso ancor più complesso da dinamiche criminali che si manifestano nella dimensione cyber con forme sempre più aggressive, approfittano delle leve finanziarie per riciclare le risorse derivanti dai traffici illeciti, richiedendo una pronta reattività e capacità di resilienza delle forze di polizia chiamate continuamente ad adattare le strategie di prevenzione e contrasto.
Nella conferenza odierna uno spazio e’ stato dedicato, grazie all’intervento del Magistrato di Eurojust, alla cooperazione giudiziaria internazionale con il richiamo alle joint investigation team (squadre investigative comuni), strumento principe per l’acquisizione transfrontaliera della prova e che garantisce il Dinamismo dell’interscambio informativo.
Il dr. Claudio Galzerano ha evidenziato il ruolo di Europol, la cui forza è quella di fornire agli stati membri lavori di analisi sulle minacce criminali nell’UE, utili a canalizzare ed orientare gli sforzi del law enforcement e le risorse finanziarie dell’Unione. Nel suo intervento conclusivo il Prefetto Rizzi ha richiamato i pilastri fondanti della cooperazione internazionale di polizia: ” Non solo scambio di informazioni e dati, ma soprattutto scambio di esperienze ed in questa direzione l’Italia si è fatta promotrice di nuovi strumenti, come il Law Enforcement Forum, che ha unito tutti i paesi dell’Unione in un confronto volto alla prevenzione dei rischi di infiltrazione della criminalità organizzata nel piano di implementazione delle risorse del PNRR e, in ambito Interpol, con la conduzione del progetto I-CAN ( Interpol Cooperation Against Ndrangheta) per un attacco strutturato e globale alla ‘ndrangheta che potrà avvalersi del primo algoritmo predittivo di intelligenza artificiale per intercettare le strategie espansionistiche dell’organizzazione criminale e anticipare la minaccia. ”