VENEZIA : Parità di genere: non utopia, ma “eutopia”. Possiamo e dobbiamo fare di più.
“Oggi ho partecipato al convegno organizzato dal Cug dedicato alla parità di genere, un tema cruciale per il nostro sviluppo sociale e culturale. Durante l’incontro, ho riflettuto su un concetto fondamentale, visto anche il titolo del convegno: “Parità di genere: utopia o necessità”. L’utopia è un luogo che non esiste, la necessità invece è un bisogno tangibile. In questo contesto, ho voluto introdurre un nuovo termine: “eutopia”, per rappresentare un “posto buono” in cui vengono rispettate le pari opportunità e in cui ogni individuo, indipendentemente dal genere, può prosperare”. Sono le parole della presidente della Commissione cultura Francesca Scatto (Intergruppo Lega – Liga Veneta).
“Solo dal 2022 – ricorda la presidente – è giunta in Italia la certificazione sulla parità di genere, e non per un’autentica esigenza sociale, ma come risultato di una prescrizione del PNRR che, nella missione 5, prevede incentivi per le aziende. Già questo ci fa comprendere quanto sia ancora lunga la strada da percorrere. Fino a quando continueremo a discutere di inclusione e discriminazione, saremo lontani dalla reale parità di genere. Le donne oggi affrontano una sfida complessa: conciliare le responsabilità lavorative con la maternità e la cura dei figli. Questa situazione può risultare opprimente, con madri che spesso si trovano a gestire un equilibrio delicato tra lavoro e vita familiare. Molte sono costrette a scegliere tra le proprie ambizioni professionali e il desiderio di essere presenti nella crescita dei propri figli. È fondamentale riconoscere che la soluzione non risiede nella competizione con gli uomini, sacrificando la maternità o relegando il ruolo genitoriale in secondo piano. Questa visione non solo è ingiusta, ma non porta a risultati duraturi. La vera strada da percorrere è quella di ideare soluzioni ad hoc che permettano alle donne di vivere con serenità ed equilibrio la loro vita lavorativa. Dobbiamo sviluppare politiche che favoriscano flessibilità negli orari di lavoro, incentivino il lavoro da remoto e offrano servizi di supporto alla maternità e alla cura dei figli. È essenziale creare una rete di supporto che comprenda congedi parentali equi, accesso a strutture di assistenza all’infanzia e programmi di formazione continua che permettano alle madri di rimanere aggiornate e competitive nel mondo del lavoro. In questo senso, è anche fondamentale promuovere una cultura aziendale che valorizzi il lavoro di squadra e riconosca l’importanza della diversità”.
“Le aziende – prosegue la presidente – devono essere incentivate ad adottare pratiche che garantiscano pari opportunità a tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere, e che riconoscano il valore delle competenze femminili. Solo così potremo costruire un ambiente lavorativo inclusivo e stimolante. In qualità di presidente della Commissione cultura, mi impegno a fare della parità di genere una priorità. Dobbiamo costruire un ambiente in cui tutte le donne possano esprimere il loro potenziale senza dover sacrificare la loro vita familiare. Istituzioni, aziende, società civile, possono e devono lavorare assieme, per fare di più, per creare un futuro in cui ogni individuo possa realizzarsi pienamente, sia nel lavoro che nella vita personale. Solo così potremo avvicinarci a quella “eutopia” che tutti desideriamo”