VENEZIA: Sunlight European Battery Assembly la Regione Veneto preoccupata per il futuro dei lavoratori e delle lavoratrici chiede soluzioni alternative
Martedì 12 novembre 2024 al mattino si è tenuto lo sciopero e il presidio dei lavoratori e delle lavoratrici della SEBA di Colognola ai Colli dopo l’annuncio inatteso, avvenuto via Pec, della decisione della multinazionale greca di chiudere lo stabilimento italiano e di lasciare a casa 78 persone senza alcuna motivazione se non la necessità di una riorganizzazione aziendale che punterebbe sulla delocalizzazione in Germania di parte della produzione.
Anche la Regione ha espresso sorpresa e perplessità per fiom,fim,la scelta della multinazionale di chiudere lo stabilimento veronese visti i buoni risultati di bilancio e le motivazioni inconsistenti presentate al tavolo, legate esclusivamente ad un esiguo calo di fatturato e dal fatto che il gruppo proprietario ritenga un doppione lo stabilimento veronese in virtù delle acquisizioni societarie realizzate nel 2023 in Germania. L’Unità di Crisi ha esplicitamente chiesto che vengano valutati da parte aziendale l’impiego di tutti gli strumenti disponibili a livello nazionale e regionale per la salvaguardia del sito e dei posti di lavoro nel quadro di una possibile strategia aziendale alternativa. Vista la grave situazione la Regione ha convocato un nuovo tavolo per il 28 novembre per dare il tempo ai referenti aziendali di riportare le posizioni della Regione e dei sindacati alla sede madre in Grecia.
In queste due settimane le organizzazioni sindacali confermano lo stato di agitazione e si riservano di organizzare momenti ulteriori di visibilità per tenere viva l’attenzione su quello che sta accadendo a Colognola ai Colli.
“Come Fiom e come Fim, unitariamente ai nostri delegati in azienda, valutiamo positivo l’interessamento e la preoccupazione della Regione che si è dimostrata molto attenta vista la situazione, soprattutto nei confronti di quasi 80 famiglie, soprattutto di giovani lavoratori e lavoratrici, in molti casi con figli piccoli a carico, che rischiano di perdere tutto, nonostante il loro costante impegno lavorativo e le continue promesse dell’azienda, che, ricordiamo, mai fino a giovedì scorso aveva espresso intenzioni di questo tipo, né aveva mai comunicato problematiche sulla tenuta dello stabilimento e dell’occupazione. ” Hanno dichiarato Serena Iacovelli della Fim Cisl di Verona e Girolamo Bracco della Fiom Cgil di Verona.