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VENEZIA “TROPPE TV LOCALI ESCLUSE: INTERVENIRE AL PIÙ PRESTO PER GARANTIRE IL PLURALISMO, PILASTRO FONDAMENTALE DELLA DEMOCRAZIA”

“Sono troppe le tv locali escluse dalla recente assegnazione delle frequenze televisive resasi necessaria in vista del passaggio alla nuova tecnologia DVB-T2. Il pluralismo è un pilastro fondamentale della nostra democrazia, e difenderlo concretamente rientra tra le prerogative di questo Consiglio Regionale”.
Così il Consigliere regionale padovano di ‘Fratelli d’Italia – Giorgia Meloni’ Enoch Soranzo che depositerà una propria mozione per impegnare la Giunta regionale ad intervenire sugli esiti del “Bando per la formazione delle graduatorie per l’assegnazione ad operatori di rete dei diritti d’uso di frequenze per il servizio televisivo digitale terrestre in ambito locale”.
“In Veneto la gara per il refarming delle frequenze tv è stata vinta da Raiway che ha messo a disposizione del nostro territorio 41.1 megabits: tutte le emittenti locali hanno poi partecipato al bando per entrare nel mux, e sono passate 44 televisioni. Ogni emittente poi, in ordine di graduatoria, è stata chiamata ad esprimere la propria capacità di trasmissione, da 1,5 a 3 megabits” spiega Soranzo, “lo spazio complessivamente assegnato al Veneto è stato esaurito alla 15° posizione utile in graduatoria lasciando fuori tutti gli altri, che pur essendo abilitati non sono stati collocati per mancanza di spazio”.
“Esistono sostanzialmente due strade per superare questa criticità: diminuire la richiesta della banda per ogni soggetto assegnatario ad un massimo di 2,5 megabit per le trasmissioni HD e di 1,7 megabit per le trasmissioni in SD, oppure attivarsi presso le competenti autorità per mettere a disposizione del Veneto, come già accaduto in altre regioni, un’altra rete di 1° livello al fine di collocare gli esclusi” continua il Consigliere regionale, che conclude “qualunque sia la strategia che si vorrà intraprendere bisogna intervenire al più presto: tutto ciò produrrà ben presto effetti negativi e riduttivi del pluralismo nell’ambito dell’informazione regionale come servizio al cittadino e sull’occupazione nelle aziende che operano da decenni in questo settore”.

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