Con l’ansia di dimostrare di essere i primi della classe annunciando in continuazione “idee” e “soluzioni”, la Regione Veneto ha alimentato una tale confusione sulla campagna vaccinale anti Covid che i sindacati dei pensionati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil non temono di ripetersi: gli anziani, la categoria che insieme ai soggetti fragili deve essere tutelata per prima, stanno andando in tilt. Confusione aumentata dalle Ulss che finora hanno agito ciascuna per contro proprio. Da domani parte il portale unico per la prenotazione delle vaccinazioni: «Se serve a portare omogeneità nell’accesso al vaccino, ben venga. Ma, nonostante la sbandierata facilità di utilizzo, rimaniamo cauti: verificheremo il suo effettivo funzionamento, e anche se l’accordo con le farmacie consentirà davvero agli anziani meno avvezzi alle tecnologie di non rimanere indietro», commentano Elena di Gregorio (Spi), Vanna Giantin (Fnp) e Debora Rocco (Uilp).
Sgomberiamo il campo: i sindacati dei pensionati sanno benissimo che questa è una campagna vaccinale senza precedenti, che ogni programmazione è soggetta all’arrivo delle dosi, che è in principio giusto che ci sia una cornice generale per il piano vaccinale e poi lo si applichi localmente in base alle esigenze del territorio. Tuttavia ciò non si può tradurre nel caos che ancora regna sovrano: giornalmente alle strutture regionali di Spi, Fnp e Uilp confluiscono le segnalazioni di disagi e disservizi dalle province venete, nonché richieste di aiuto solo per capire come funziona. A oggi, da Ulss a Ulss la prenotazione online, se c’è, è aperta a categorie o classi d’età diverse: da domani questo cambierà, pare. Vaccinazione a domicilio: in generale le aziende sanitarie scrivono che è garantita, ma ci sono Ulss che ti dicono che la devi richiedere, altre ti dicono invece che sarai contattato dal medico di base, altre che non dicono nulla. Vaccinazione dei caregiver o accompagnatori over 65enni: ci sono Ulss che la garantiscono, altre no perché non prevedevano la dose “aggiuntiva”. Vaccinazioni in farmacia: l’accordo nazionale è di poche ore fa, ma in alcune Ulss ci sono farmacie già attive, quasi in sordina. Per non parlare delle code di ore che spesso capitano nei centri vaccinali: una situazione davvero incresciosa se chi aspetta è un anziano. E potremmo continuare ancora.
«È snervante cercare di avere una visione organica mettendo insieme i pezzi che arrivano dai punti stampa quotidiani della Regione, perché i piani non vengono comunicati nella loro interezza e nemmeno gli accordi che vengono siglati con i soggetti che vi partecipano», concludono Spi, Fnp e Uilp del Veneto. «Tutti abbiamo interesse che la campagna vaccinale abbia successo. Noi chiediamo di anteporre una comunicazione precisa, trasparente e omogenea all’ansia da primi della classe».