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VENEZIA : Variante Strada Statale 12, indispensabile avere tempi certi. Presentata interrogazione

“Ulteriori ritardi possono mettere a rischio il finanziamento di 61 milioni per la realizzazione della variante alla Strada Statale 12. È indispensabile conoscere dall’assessore regionale alle Infrastrutture i tempi certi di realizzazione di quest’opera, indispensabile per il territorio veronese e attesa dai cittadini da ormai molti decenni. Vogliamo inoltre sapere quali azioni metterà in campo la Regione del Veneto per affrontare nel migliore dei modi il tema degli espropri e le relative conseguenze”. Con una interrogazione all’assessore regionale Elisa De Berti, la consigliera regionale del Partito Democratico, Anna Maria Bigon, entra nel merito della variante alla SS 12, fortemente richiesta dai cittadini e attesa da tantissimi anni. La sua realizzazione è finalizzata alla necessità di spostare al di fuori dei centri abitati l’intenso traffico che esce a Sud di Verona ed è diretto verso la Bassa.

“Nell’interrogazione, – aggiunge Bigon – sottoscritta dalle colleghe dem Vanessa Camani, Chiara Luisetto e Francesca Zottis, si ricorda che la variante alla Statale 12 è un’opera fondamentale in quanto consente di sgravare di un buon 30% il traffico veicolare, stimato in 22 mila veicoli giornalieri di cui 2.500 mezzi pesanti che oggi rende pressoché impraticabile il quartiere della frazione Cadidavid. Da maggio 2022, l’iter di approvazione della compatibilità ambientale VIA è fermo all’ex Ministero della Transizione Ecologica in attesa di approfondimenti in merito alla nuova versione di tracciato concordata tra Comune di Verona e Regione Veneto”. “Da parte sua si legge ancora l’assessore De Berti ha recentemente dichiarato che i finanziamenti legati alla realizzazione dell’opera non sono legati al PNRR, ma alle Olimpiadi di Cortina. Si parla di 61 milioni su un totale di 140 di costo complessivo, cifra che crescerà con le integrazioni per il caro materie prime e ha aggiunto che una volta ottenuta la VIA verrà adeguato il progetto e l’Anas, a quel punto, potrà andare a gara. Ora vogliamo avere un cronoprogramma certo, per scongiurare che l’opera finisca nel cassetto”, conclude Anna Maria Bigon.

 

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