Negli ultimi mesi i Finanzieri del Comando Provinciale di Verona hanno intensificato l’azione di vigilanza sul
corretto adempimento degli obblighi e delle disposizioni antiriciclaggio nei confronti dei soggetti, diversi dalle
banche, gravati da obblighi di collaborazione attiva al fine di prevenire e contrastare condotte di riciclaggio di
denaro che, oltre a inquinare l’economia legale, alterano le condizioni di concorrenza del mercato.
Le Fiamme Gialle scaligere, avvalendosi dei penetranti poteri di polizia valutaria attribuiti al Corpo, hanno
approfondito specifici elementi desunti dalle numerose banche dati a disposizione.
Il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Verona, in particolare, nel contesto di riferimento, ha
eseguito 6 interventi antiriciclaggio che hanno coinvolto diverse categorie di soggetti obbligati dalla normativa antiriciclaggio aventi sede a Verona e provincia.
Nel dettaglio sono stati ispezionati 2 esercizi commerciali che effettuano rimesse di denaro usualmente
denominati “money transfer”, 2 professionisti iscritti all’albo dei commercialisti, un notaio e, infine, un
importante studio associato di consulenza tributaria.
I Finanzieri, con riferimento alle attività esperite nei confronti dei “money transfer”, hanno esaminato circa 9.000
operazioni di trasferimento di denaro per un ammontare complessivo di oltre 1,8 milioni di euro contestando
complessivamente 232 omesse segnalazioni di operazioni sospette relative a operazioni di trasferimento di
denaro aventi come beneficiario il medesimo disponente e operazioni inferiori alla soglia prevista di mille euro,
disposte da più mittenti nei confronti del medesimo beneficiario, eseguite in un ristretto ambito temporale, al fine di eludere la norma (cosiddette operazioni frazionate).
In 16 casi è stata riscontrata l’omessa conservazione dei documenti identificativi necessari per l’esecuzione delle
operazioni di trasferimento di denaro.
Nell’ambito delle attività antiriciclaggio eseguite nei confronti dei professionisti sono stati esaminati nel
dettaglio centinaia di fascicoli dei clienti: la certosina attività di approfondimento ha consentito ai Finanzieri di
portare alla luce ben 144 casi di inefficace o omessa esecuzione degli adempimenti previsti dalla specifica
normativa antiriciclaggio (d.lgs 231/2007) per la corretta determinazione della titolarità effettiva dei clienti
diversi dalle persone fisiche. In 22 casi, è stata riscontrata anche l’incompleta o omessa conservazione della
relativa documentazione antiriciclaggio.
Inoltre, le attività eseguite hanno permesso di contestare ai professionisti giuridico-contabili ispezionati il
mancato inoltro all’Organismo competente (Unità di Informazione Finanziaria – U.I.F.) di complessive 16
segnalazioni di operazioni sospette.
In particolare, uno di essi non ha segnalato all’U.I.F., i nominativi di soggetti che nel suo studio hanno posto in
essere molteplici atti per il trasferimento di quote di partecipazione di società risultate riconducibili a persone
collegate ad un sodalizio criminale con origini in altra regione. In una circostanza è emersa la piena
consapevolezza del professionista in questione circa la fittizia intestazione di società sue clienti, così
consentendo il pieno esercizio imprenditoriale a soggetti diversi da quelli cui risultavano formalmente intestate le
società.
Le attività amministrative antiriciclaggio (ispezioni e controlli) complessivamente eseguite dal Nucleo PEF di
Verona hanno permesso di accertare oltre 430 violazioni, di verbalizzare 12 soggetti e di contestare sanzioni pari
a circa 1 milione di euro. Sul fronte della prevenzione, nel corrente anno, sono state inoltre approfondite complessivamente 279 segnalazioni di operazioni sospette.
L’attività della Guardia di Finanza nello specifico comparto è volta non solo a prevenire e reprimere condotte
illecite ma a stimolare le categorie di imprese e professionisti ai quali la vigente normativa rimette compiti di
collaborazione attiva sull’importanza del loro ruolo per rendere sempre più efficace il dispositivo antiriciclaggio
e individuare con tempestività i capitali di origine illecita .