La violenza giovanile nasce anche dal desiderio impellente di socialità, oggi sembra trovare sfogo nei social con la complicità dell’isolamento da pandemia. I social non sono neutrali, – dichiara Edoardo Bortolotto, candidato sindaco di Vicenza – possono esporre i giovani a contenuti inadatti, spesso violenti e propugnanti comportamenti devianti che influiscono sul loro utilizzo. Difatti molti giovani sono esposti a rischi di interpretazione, senza che alcuno li informi correttamente in merito.
Mi piacerebbe che Vicenza applicasse la patente social, finalizzata all’uso consapevole dello smartphone, che trova il suo fondamento nella legge 71/2017 “Disposizioni a tutela dei minori per la prevenzione ed il contrasto del fenomeno del cyberbullismo”. In tale modo – prosegue Edoardo Bortolotto – si verificherebbero le competenze sul corretto uso del web e dei dispositivi digitali, rilasciandola dopo avere accertato i requisiti morali e la conoscenza di regole ovvero rinnovata o revocata. Tra gli obiettivi della patente social, non gli unici, v’è – prosegue Bortolotto – l’informazione dei genitori sulle ultime applicazioni e giochi social, sulla conoscenza delle minacce del web fornendo nozioni del codice penale e civile inerenti ai rischi da reati informatici nonché un aggiornamento sul nuovo linguaggio social e game dei nostri figli.
La patente social è una proposta concreta, in cui credo e che aiuterebbe le famiglie – conclude Bortolotto – ad affrontare tali diffuse problematiche, confrontandosi con esperti e professionisti in materia.
