I militari del Comando Provinciale di Vicenza proseguono nell’azione di contrasto alle frodi fiscali anche al fine di contribuire alla riduzione del tax gap (tra gli obiettivi primari del PNRR) coniugando il principio di equità con quello di proficuità dell’azione amministrativa. In particolare, i militari della Tenenza di Thiene hanno dato esecuzione, su delega della Procura della Repubblica di Vicenza, a un provvedimento di sequestro preventivo per un importo fino alla concorrenza di € 526.840,31, emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari del Tribunale di Vicenza, nei confronti di una persona fisica e di una S.r.l.. Il provvedimento trae origine dagli approfondimenti investigativi effettuati dai militari della Tenenza di Thiene nei confronti di una S.r.l. avente sede a Thiene (VI) e operante nel settore della installazione di impianti di climatizzazione.
Nel corso delle indagini è emerso che l’importo dei crediti d’imposta, derivanti da interventi di risparmio energetico eseguiti nei confronti di soggetti privati che avevano optato per il c.d. “sconto in fattura”, indicati in diverse fatture emesse, annotate in contabilità e inviate al sistema di interscambio SDI (sistema informatico dell’Agenzia delle Entrate che riceve le fatture elettroniche emesse), era superiore rispetto ai crediti riportati nelle fatture consegnate a 300 ignari clienti finali beneficiari degli interventi di ristrutturazione.
Tale modus operandi ha consentito all’autore della frode la creazione di crediti d’imposta fittizi, superiori a quelli effettivi e spettanti, quantificati in €. 113.425,63 per il periodo di imposta 2021 ed €. 422.830,39 per il periodo di imposta 2022, successivamente ceduti ad operatori finanziari terzi ottenendo, così, un profitto illecito pari a circa il 70% del valore nominale dei crediti ceduti. Inoltre, è emerso che la S.r.l. ha annotato nelle scritture contabili e indicato nelle dichiarazioni annuali relative ai periodi d’imposta 2021 e 2022, al fine di evadere le imposte sui redditi, elementi passivi fittizi afferenti a fatture, ritenute relative ad operazioni oggettivamente inesistenti, emesse da una società bulgara direttamente riconducibile all’indagato.
Le predette situazioni sono state oggetto di comunicazione di notizia di reato alla Procura della Repubblica di Vicenza nel confronti del legale rappresentante della S.r.l. in ordine alle ipotesi di reato di cui agli artt. 640 bis codice penale (truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche – per ciò che attiene ei crediti d’imposta fittizi) e 2 del D.Lgs. 74/2000 (dichiarazione fraudolenta mediante l’uso di fatture per operazioni inesistenti). In tale contesto, atteso il rilevato “periculum in mora”, è stata proposta all’Autorità Giudiziaria l’adozione della misura cautelare reale del sequestro preventivo nei confronti dell’autore dei reati e della S.r.l. per l’importo pari al profitto dei reati in contestazione.
Pertanto, il Giudice delle Indagini preliminari del Tribunale di Vicenza, condividendo le prospettazioni della Procura della Repubblica e della polizia giudiziaria, ha emesso un provvedimento di sequestro preventivo (ai sensi dell’art. 321 del codice di procedura penale) per l’importo fino alla concorrenza di € 526.840,30. I militari hanno dato esecuzione al provvedimento mediante il blocco di disponibilità finanziarie riconducibili all’azienda e al suo titolare. Il contrasto a qualsiasi tipo di illecito fiscale e la particolare attenzione ai fenomeni delle indebite compensazioni e frodi sulle cessioni di crediti d’imposta fittizi derivanti dai bonus in materia edilizia ed energetica rappresentano una linea fondamentale nel ruolo di “polizia economico – finanziaria” rivestito dalla Guardia di Finanza e permettono di tutelare il funzionamento del mercato e garantire la corretta destinazione delle risorse pubbliche.