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VICENZA : ILLECITI CONTRO IL REDDITO DI CITTADINANZA, ESEGUITA UNA CONFISCA E UN SEQUESTRO PREVENTIVO.

I militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Vicenza, in esecuzione di due
provvedimenti emessi dal Tribunale berico, hanno proceduto alla confisca e al sequestro preventivo delle somme depositate sui conti correnti nella disponibilità di due cittadini italiani, uno originario del Bangladesh e l’altro del Perù per violazione alle norme sul Reddito di cittadinanza.
Nel primo caso, le indagini, condotte dalle Fiamme Gialle della Tenenza di Noventa Vicentina hanno tratto
origine da una approfondita attività di analisi dei dati dei soggetti percettori del sussidio, confrontata con i
nominativi di coloro che nel frattempo erano emigrati all’estero.
Nel caso specifico, i preliminari accertamenti, successivamente sfociati in un’attività investigativa coordinata
dalla Procura della Repubblica di Vicenza, avevano consentito di individuare un uomo residente a Sossano (VI)
al momento della presentazione della domanda per l’ottenimento del Reddito di Cittadinanza, il quale, dopo
l’ottenimento della sovvenzione, si era trasferito definitivamente in Galles, rimanendo iscritto solamente
all’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero), così perdendo, di fatto, i requisiti per il mantenimento del
sussidio.
Il soggetto, tuttavia, non aveva comunicato all’INPS la modifica della sua residenza e, per tale omissione, era
stato deferito alla locale Autorità Giudiziaria; le somme depositate sul suo conto corrente erano state, in un primo
tempo, sottoposte a sequestro preventivo per assicurare il recupero degli importi indebitamente incassati, pari a
circa 7.000 euro e si era, altresì, provveduto al blocco presso l’INPS della fruizione di ulteriori risorse.
Adesso, il Tribunale di Vicenza, condividendo l’operato dei finanzieri  ha condannato definitivamente
l’uomo a una pena di nove mesi di reclusione, statuendo anche la confisca del profitto del reato che è stato così destinato a ristorare le casse statali a fronte delle somme illecitamente ottenute.
Sempre nei giorni scorsi, i finanzieri del Gruppo di Vicenza, a seguito dell’esecuzione di specifici controlli,
finalizzati alla verifica della sussistenza dei requisiti di legge previsti nei confronti dei beneficiari del “Reddito di Cittadinanza”, hanno segnalato alla locale Procura della Repubblica un cittadino di origine peruviana, per aver indebitamente beneficiato del sussidio, dall’ottobre 2020 al marzo 2022, per un importo di oltre euro 14.000.
Gli accertamenti esperiti hanno consentito di rilevare come lo stesso abbia omesso di indicare, nelle dichiarazioni
sostitutive uniche utilizzate per la fruizione del beneficio in parola, un componente del nucleo familiare, nonché i
“redditi da lavoro dipendente” percepiti, oltre ad aver falsamente dichiarato di essere stato residente nel territorio
italiano per almeno 10 anni (di cui gli ultimi due in modo continuativo), condotte che comportano la revoca del
beneficio con conseguente recupero dello stesso e segnalazione alla Procura della Repubblica.
La ricostruzione effettuata dai finanzieri è stata positivamente valutata dal Giudice per le Indagini Preliminari del locale Tribunale che, condividendo gli esiti investigativi e la richiesta della Procura berica, ha emesso un Decreto di sequestro preventivo per un importo pari al beneficio illecitamente percepito, ovvero circa euro 14.000.
La Guardia di Finanza prosegue la propria azione di contrasto ai fenomeni di indebito accesso a erogazioni
pubbliche e a prestazioni assistenziali che minano la coesione sociale, generando iniquità a danno dei cittadini
davvero bisognosi del sostegno pubblico, vanificando il corretto impiego dei fondi pubblici.
Sono stati circa 80 gli interventi condotti dalle Fiamme Gialle di Vicenza in tema di indebita percezione del
reddito di cittadinanza, per un totale di oltre 520.000 euro di illeciti; 55 responsabili denunciati alla Autorità
Giudiziaria, oltre 420.000 euro percepiti illecitamente, cui si aggiungono più di 100.000 euro la cui erogazione è
stata bloccata presso gli Enti erogatori.

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