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PADOVA : Arrestato 30enne nigeriano richiedente protezione internazionale. Su di lui pendeva un mandato di arresto internazionale per traffico di esser umani.

I poliziotti della “Catturandi” della Squadra Mobile hanno arrestato ai i fini estradizionali un 30enne nigeriano dimorante a Padova, accusato di traffico di esseri umani. Le ricerche dell’uomo si sono attivate a seguito di un Mandato di Arresto Internazionale diramato lo scorso 14 luglio, emesso dal Tribunale di Anversa (Belgio), in relazione ad una sua condanna a 4 anni di carcere in quanto accusato di aver contribuito all’ingresso illegale in territorio Belga di una giovane connazionale e, approfittandosi della vulnerabilità e della precaria condizione sociale della stessa (valutata anche sulla base dello status di cittadina irregolare), di averla obbligata ad esercitare l’attività di prostituzione intascandone i proventi.

Le condotte risalgono al 2016, ma la vittima ha potuto denunciare il tutto alla polizia nel giugno del 2019. Reclutata dall’uomo tramite Facebook, sulla base di false aspettative circa la possibilità di poter lavorare in Italia come sarta, la donna fu spinta nel maggio 2016 ad intraprendere un lungo viaggio che l’avrebbe condotta dalla Nigeria sino alle coste italiane, precisamente in Sicilia; ove di fatto giungeva in occasione di una delle tante traversate in barca organizzate dai trafficanti. Rimasta per tre settimane sull’isola, venne successivamente trasferita a Milano, e da lì, il successivo settembre 2016, per il tramite di chi era incaricato di ospitarla e sorvegliarla, condotta in treno fino a Padova. Giunta nella provincia veneta e consegnata all’odierno arrestato apprese la dura realtà, ovvero il fatto che avrebbe dovuto sdebitarsi con l’uomo per ben 20.000 euro e che avrebbe dovuto guadagnare il denaro prostituendosi. Dopo un breve periodo fu condotta dal suo stesso aguzzino in Belgio, prima a Bruxelles e poi ad Anversa, città ove l’uomo lavorava presso un caffè e dove venivano attirati i clienti coi quali la donna veniva costretta a prostituirsi tutti i giorni, dalla sera sino al mattino successivo. Nell’aprile 2017 la polizia belga faceva irruzione nel locale, dando così modo alla donna di allontanarsi dal giro. Ancora nel marzo dell’anno scorso, a seguito della denuncia, i suoi famigliari in Nigeria venivano contatti dall’indagato e minacciati se non avessero provveduto loro a saldare il debito. Il 30enne è risultato dimorare nuovamente a Padova ed aver avanzato un ricorso avverso il rigetto dell’istanza di protezione internazionale. Rintracciato ed invitato formalmente presso l’Ufficio Immigrazione della Questura in ragione del ricorso medesimo, ottenuto riscontro da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia dell’eseguibilità del mandato di cattura, l’uomo è stato arrestato ai fini di consegna ed al termine della redazione degli atti di rito associato alla casa circondariale di Padova, a disposizione della Corte d’Appello  di Venezia.

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