PADOVA : BASTA MANGANELLI SUGLI STUDENTI UNITA CONTRO LE REPRESSIONI DI QUESTO GOVERNO
Ieri si sono radunate 700 persone davanti a Palazzo Moroni dopo i gravissimi fatti accaduti a Pisa e Firenze, dove studenti inermi sono stati manganellati dalle forze dell’ordine mentre manifestavano pacificamente. Una piazza piena di studenti, lavoratori, associazioni e cittadini che si oppongono alle azioni repressive che sta attuando il Governo Meloni. “Quello che è accaduto a Pisa e a Firenze è gravissimo. L’uso della forza così brutale di fronte a studenti minorenni inermi non può appartenere ad uno Stato che si definisce democratico. Le continue dichiarazioni che vengono rilasciate dalla destra sono oltremodo vergognose, chi giustifica la violenza efferata e cerca scusanti non può rappresentare le istituzioni del nostro Paese. Più repressione verrà attuata, più manganelli verranno usati sulla popolazione e più ci troveranno nelle strade e nelle piazze a prenderci i nostri spazi, a rivendicare il nostro diritto di manifestare. In questo momento è impossibile non pensare al discorso di insediamento della Meloni, in cui esprimeva empatia nei confronti di studenti e giovani generazioni che si sarebbero mobilitate in piazza per fare opposizione al suo Governo. E’ questa l’empatia a cui si riferiva? Cieca violenza e volti insanguinati di studenti pacifici? Anche per episodi come questi continuiamo a chiedere i codici identificativi per le forze dell’ordine, non è possibile assistere ad abusi di potere così violenti e non dare una risposta collettiva.” dichiara Domenico Amico, coordinatore UDU Padova
“Non resteremo in silenzio di fronte a uno Stato che reprime, censura e manganella studenti giustificando il sangue. Viviamo in un Paese che risponde alle richieste di pace con la violenza, che manganella studenti e studentesse che manifestano pacificamente per le strade della loro città, mentre di fronte a una commemorazione fascista non prende posizione. Ci chiamano generazione di sdraiati ma quando scendiamo nelle piazze ad aspettarci ci sono i manganelli. In uno stato democratico la paura non dovrebbe essere uno strumento di potere, basti pensare ai nostri compagni di classe che hanno paura di scendere in piazza quando ogni settimana vedono video di loro coetanei picchiati a sangue nelle città. Non possiamo limitarci a dire che sia una violenza da parte della polizia, alla base di tutto ciò c’è una mandato politico, che prima o poi ne dovrà rispondere. Come studenti e studentesse siamo convinti che la sicurezza di uno Stato si misura su come questo garantisce ai suoi cittadini e alle sue cittadine l’incolumità degli individui e anche la possibilità di manifestare le loro idee pacificamente senza la paura di ricevere manganellate, come ha detto il Presidente della Repubblica: con i ragazzi i manganelli esprimono un fallimento” conclude Sophie Volpato della Rete Studenti Medi Padova
Al presidio di Rete degli Studenti Medi e UDU Padova hanno aderito: Cgil, Spi Cgil, Circolo Blow Up, Arcigay Tralaltro, Anpi, Auser, Centro Veneto Progetti Donna, Comunità Palestinese del Veneto, Ultima Generazione, Legambiente, ADI Associazione Dottorandi Italiani, Aula Studio Pollaio, Tetris, Libera, Assopace, Circolo Arci XXV Aprile, Equality Cooperativa Sociale, Compagno è il mondo Padova, Radicali, Le Democratiche, Partito Democratico, Giovani Democratici, Coalizione Civica, Giovani Comunisti, Rifondazione Comunista, PCI.