PADOVA : L’UNIVERSITÀ DI PADOVA TORNA AL PRIMO POSTO IN ITALIA NEL QS SUSTAINABILITY RANKING 2025
L’Agenzia di ranking internazionale QS ha pubblicato oggi i risultati della terza edizione del ranking QS Sustainability, l’ultimo nato tra i ranking della famiglia Quacquarelli & Simmonds. L’Università degli Studi di Padova si posiziona al primo posto italiano, al 53° in Europa e al 110° posto al mondo, su una base di 1751 Atenei mondiali ammessi e considerati nel confronto.
La valutazione è stata condotta dall’agenzia QS, in collaborazione con Elsevier, Yale University e Academic Freedom Index, a partire dall’insieme delle Università già analizzate dal ranking globale QS WUR, selezionandole ulteriormente sulla base delle politiche di sostenibilità sviluppate dagli atenei in relazione allo sviluppo sostenibile. Sono stati considerati tre ambiti: Sociale (peso 45%), Ambientale (45%) e Governance (10%), secondo le lenti di un approccio ESG (Environment -Social- Governance) che propone una visione alternativa agli SDG (Sustainable Development Goals) dell’Agenda ONU 2030.Nell’ambito Sociale sono considerati indicatori che valutano: le politiche attuate da un Ateneo in relazione alla parità di genere, pari opportunità, inclusione e contrasto alle discriminazioni (Equality, peso 12%); le opportunità di un futuro nel mondo del lavoro per gli studenti e la partnership di ricerca con l’industria (Employability and Outcomes, 10%); l’inclinazione degli Atenei a collaborare con altre organizzazioni e alla condivisione e trasferimento di conoscenza verso Università di paesi in crescita ( Knowledge Exchange, 10%); l’impatto che ogni Ateneo ha in tema di diffusione e miglioramento dell’educazione (Impact on Education, 7%) e ultimo ma non meno importante, l’attenzione dell’Ateneo nella promozione della salute e del benessere personale (Health & Wellbeing, 5%)
Nell’ambito Ambientale, si valuta la formazione offerta agli studenti e alle studentesse su tematiche ambientali (Environmental Education, 17%), gli accordi di partnership, le politiche e le strategie messe in atto dall’Ateneo per raggiungere il net zero, ovvero la neutralità di emissioni di gas serra (Environmental Sustainability, 15%), la ricerca condotta su tematiche energetiche e produttive sostenibili, ricondotte ad alcuni specifici SDG ONU (Environmental Research, 13%).Secondo QS, perché un’Istituzione sia sostenibile e impatti sulla sostenibilità, non è trascurabile neppure l’aspetto del “buon governo” riassunto nel terzo ambito che corrisponde all’indicato Good Governance (10%) ovvero la presenza di una leadership di qualità, l’adozione di processi decisionali trasparenti e documentati, la condivisione con le parti sociali sul territorio e il coinvolgimento del mondo studentesco. Oltre che nel risultato complessivo, l’Ateneo di Padova primeggia nell’ambito Ambientale e sui singoli indicatori Environmental Research, Environmental Sustainability e Health & Wellbeing.
«Un ottimo risultato che gratifica l’impegno costante dell’Università di Padova verso una crescita sostenibile e responsabile – commenta Daniela Mapelli, rettrice dell’Università di Padova – Una crescita che passa attraverso la qualità della didattica e la varietà dell’offerta formativa, ma anche attraverso la ricerca teorica e applicata di nuove modalità di produzione di energia e di beni. Ci auguriamo che la nostra innovazione contribuisca a far ridurre alla società l’impatto sull’ecosistema che ci ospita. L’ateneo patavino ha intrapreso importanti iniziative per ridurre le emissioni di CO2, promuovendo la mobilità sostenibile, l’efficientamento energetico delle strutture e la gestione responsabile delle risorse. Sul tema dell’inclusione e dell’equità proponiamo, tra le varie iniziative, borse di studio e programmi di supporto mirati, favorendo pari opportunità per studentesse e studenti, indipendentemente dal loro background economico o sociale, con un’attenzione particolare a chi cerca di sfuggire da situazioni geopolitiche drammatiche. Il riconoscimento ottenuto non è un punto di arrivo, ma ci stimola a proseguire su questa strada, con lo sguardo rivolto a un futuro in cui la nostra Università possa continuare a essere un modello di riferimento e sostenibilità».