E’ stato identificato il terzo giovane deceduto assieme ad altri due ragazzi nella serata della Epifania, lo scorso 6 gennaio, ritrovati privi di vita all’interno di una stanzetta sita al primo piano dello stabile ex Configliacchi di via Guido Reni a Padova.La causa del triplice decesso era sin da subito stata ricondotta dagli agenti delle Volanti e della Squadra Mobile della questura di Padova intervenuti sul posto ad un probabile avvelenamento da esalazioni di monossido di carbonio sprigionato da un braciere artigianale rinvenuto vicino ai tre corpi esanimi.
Due delle vittime, grazie alle impronte rilevate dal Gabinetto Interprovinciale della Polizia Scientifica, erano state identificate rispettivamente per due giovani di 24 e 18 anni, già controllati e noti agli uffici della Questura.Nell’immediatezza venivano comunque attivati contatti con il Consolato tunisino in Italia a Milano che rintracciava e informava i familiari dei due giovani, attivandosi in Tunisia per la identificazione del terzo.
Ed infatti era proprio una parente residente in Italia, una donna tunisina domiciliata in Abruzzo, che riferiva di non riuscire dal 6 gennaio, giorno dell’Epifania, a contattare i propri familiari in quanto i cellulari risultavano spenti.A questo punto il Consolato, sulla base delle identificazioni dei due ragazzi effettuate dalla Polizia Scientifica, otteneva la conferma dalla signora tunisina di come il terzo giovane fosse il fratello maggiore del 18enne deceduto, ragazzo per il quale non c’è alcuna traccia di precedenti identificazioni o controlli sul territorio nazionale