PADOVA : Trasporto Pubblico Locale,la differenza di tariffe tra l’area urbana ed extraurbana
RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO : Ad ogni inizio d’anno scolastico viene sollevata la questione della “differenza di tariffa nel trasporto pubblico” nella provincia di Padova. Non si tratta di una scelta dell’Amministrazione provinciale, bensì dell’applicazione di una norma regionale, che prevede la chiara distinzione nell’organizzazione delle tipologie di trasporto pubblico locale, suddivise in “urbana” ed “extraurbana”.
La tipologia “urbana” si fonda, infatti, a livello tariffario, su biglietti a tempo ed abbonamenti determinati in base ad una specifica parte del territorio provinciale, definita “area conurbata”, che vede coinvolti il capoluogo – Padova, e 12 Comuni di prima cintura (Rubano, Limena, Vigodarzere, Cadoneghe, Vigonza, Noventa Padovana, Ponte San Nicolò, Albignasego, Abano Terme, Selvazzano Dentro, Villafranca, Saonara).
Quest’area si contraddistingue da forti relazioni sociali e rappresenta un unico bacino territoriale di oltre 400 mila abitanti che si relazionano quotidianamente per esigenze di lavoro, studio e servizi. I collegamenti sono caratterizzati da alta frequenza di corse che servono il territorio del capoluogo con i centri abitati principali dei Comuni di prima cintura, con i quali c’è continuità di abitato. Tale impostazione, non solo sotto l’aspetto tariffario, è rinvenibile anche in altre realtà provinciali del Veneto quali, ad esempio, Treviso e Vicenza. Il nuovo Contratto di Servizio con il Concessionario Busitalia Veneto ha recepito questa impostazione normativa, prevedendo che con i titoli urbani del tipo TU2 – validi nell’area conurbata – sia possibile effettuare qualunque spostamento interno a quest’area con qualunque mezzo di trasporto, sia urbano che extraurbano.
Altra fattispecie è invece la tipologia “extraurbana” che riguarda i territori della Provincia di Padova al di fuori dell’area precedente (tutti gli altri Comuni della provincia non compresi nei 12 precedenti), dove i servizi di trasporto sono più mirati in termini di corse – maggiore frequenza nelle fasce orarie di punta legate agli spostamenti sistematici casa/lavoro e casa/scuola e riduzione dei servizi nelle ore di morbida – con tariffazione che viene determinata, per legge, in base alla distanza chilometrica dello spostamento e unicamente per tale relazione. Gli importi tariffari, determinati a suo tempo dalla Regione del Veneto e aggiornati negli anni in base ai valori ISTAT, devono garantire, insieme ai trasferimenti del fondo nazionale trasporti, la copertura dei costi di esercizio aziendali.
L’applicazione di tariffe omogenee per tutto il territorio provinciale, non garantirebbe l’equilibrio economico e finanziario del servizio e sarebbe in contrasto con la normativa. Tuttavia, è data facoltà ai singoli Amministratori comunali di intervenire, in ambito sociale, agevolando determinate tipologie d’utenza e/o tipologie di tariffe: tali forme di agevolazione sono a totale discrezione dei Comuni ed esulano dai rapporti con la Provincia di Padova e con l’Azienda di trasporto.
IL CONSIGLIERE PROVINCIALE VINCENZO GOTTARDO