ROMA : Oggi nelle case degli italiani ci sono complessivamente 21 milioni di Smart Tv e 20 milioni e mezzo di Tv tradizionali.
Ecco quanto emerge dal 6° Rapporto Auditel-Censis, significativamente intitolato “La nuova Italia televisiva”, che registra il 2023 come l’anno del sorpasso delle Smart Tv sulle Tv tradizionali. Oggi nelle case degli italiani ci sono complessivamente 21 milioni di Smart Tv e 20 milioni e mezzo di Tv tradizionali. Per la prima volta, la maggior parte delle famiglie italiane possiede almeno una Tv collegata a Internet. Se alle Smart Tv si aggiungono le televisioni tradizionali con dispositivi esterni collegati, le Connected Tv, ovvero le Tv che possono essere connesse al web salgono a 22 milioni e 800.000, e le famiglie che possono collegarsi sono il 64% del totale. Nel 2017 erano il 34,9%.Nello scenario descritto, quindi, le modalità di presentazione e di ricerca dei contenuti
attraverso specifiche interfacce utente rivestono un’enorme importanza
per favorire la libera e consapevole scelta degli utenti. L’articolo 29 del
Testo unico dei servizi di media audiovisivi, TUSMA prevede appunto
la necessità di garantire adeguato rilievo ai servizi di interesse generale.
E attribuisce all’Autorità il compito di definire mediante linee guida i
criteri di qualificazione di un servizio quale servizio di interesse
generale, nonché le modalità e i criteri cui i produttori di apparecchi
idonei alla ricezione di segnali radiotelevisivi o radiofonici, i prestatori
di servizi di indicizzazione, aggregazione o reperimento di contenuti
audiovisivi o sonori o, ancora, i prestatori che determinano le modalità
di presentazione dei servizi sulle interfacce degli utenti, dovranno
attenersi.Il tema della prominence, infatti, è molto sentito, sia dal Parlamento europeo che a
maggio 2023 ha adottato una Risoluzione per sottolineare il ruolo chiave dei
produttori di apparati e dei fornitori di interfacce utente nell’abilitare gli utenti ad
accedere, scoprire e trovare servizi di media audiovisivi
L’Autorità ha avviato a gennaio 2023 una consultazione pubblica
su due schemi di provvedimenti volti a realizzare l’intento di tutela affermato
dal legislatore nazionale ed europeo: da un lato, un regolamento concernente
l’installazione e l’accessibilità del sistema di numerazione automatica dei
canali della televisione digitale terrestre; dall’altro, le linee guida sulla
prominence dei servizi di media audiovisivi e radiofonici di interesse
generale.